Musicheria. La rivista digitale di educazione al suono e alla musica

La musica nei curricoli scolastici

Promemoria sulla situazione attuale e sulle prospettive

1. La situazione (2011)

Attualmente l’insegnamento della musica è previsto:

a) nel curricolo delle scuole dell’infanzia (cfr. Ordinamenti didattici del 1991 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del 2007). Non è previsto un insegnante ‘specifico’ per le attività musicali e la prassi è quella di affidare tale attività a docenti personalmente interessati;

b) nelle scuole elementari (cfr. Programmi del 1985 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo) ‘Musica’ dovrebbe essere svolta un paio d’ore alla settimana dal docente del modulo che si è assunto o a cui è stato affidato tale insegnamento. Risulta anche che si facciano attività musicali in orario extracurricolare, facoltative per gli alunni, come ampliamento dell’offerta formativa. Con la decisione di tornare al maestro unico c’è il forte rischio che molte classi non faranno più nemmeno quel poco di musica che facevano ora;

c) nelle scuole secondarie di I grado come insegnamento obbligatorio due ore alla settimana per tutti i ragazzi (cfr. Programmi del 1979 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo). Gli alunni coinvolti sono il 100% in quanto insegnamento obbligatorio. L’insegnamento è affidato al docente abilitato per la classe di concorso A32. Sempre nelle scuole secondarie esistono poi i corsi a indirizzo musicale che però non sono obbligatori per tutti, ma vi accedono solo gli allievi che hanno fatto la specifica opzione. L’insegnamento è affidato ai docenti abilitati per la classe di concorso A77. Anche per le scuole secondarie di I grado risulta che si facciano attività musicali in orario extracurricolare, in modo facoltativo per gli alunni;

d) nelle scuole secondarie di II grado la situazione è molto complessa e articolata. Di certo ‘Musica’ è praticamente assente da tutti gli ordinamenti curricolari obbligatori, se si eccettuano i corsi degli ex istituti magistrali. La quasi totalità delle attività musicali è svolta in orario extracurricolare e con scelta facoltativa degli studenti.

Quanto concretamente si fa nelle scuole emergerà dai dati (in corso di elaborazione) della ricerca attivata dal Ministero su proposta del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica.

2. Le prospettive

a) Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado si ritiene indispensabile che vengano mantenute (eventualmente corrette e migliorate) le recenti Indicazioni nazionali per il curricolo, e che comunque si sostenga la necessità che ‘Musica’ sia considerata componente fondamentale per la formazione globale di tutti i cittadini nella scuola dell’obbligo. A tal fine si pone il problema dell’inserimento di ‘Musica’ anche nei corsi del biennio per il completamento dell’obbligo di istruzione.

b) Si pone però con urgenza il problema della formazione iniziale dei docenti, in particolare per quanto riguarda la competenza musicale e didattica necessaria ai docenti delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie. L’attuale percorso di studi nei corsi di Laurea di scienze della formazione primaria è assolutamente insufficiente a garantire l’acquisizione di una competenza musicale adeguata a realizzare ciò che le Indicazioni nazionali per il curricolo prevedono.

c) Sempre per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria è necessario un piano organico di intervento per la formazione in servizio, analogo a quello attivato nei primi anni ’90 in circa 60 Direzioni Didattiche in collaborazione con le Scuole di didattica della musica, in integrazione anche con il progetto MUSE.

d) Anche per la scuola secondaria si ritiene indispensabile provvedere con un progetto di aggiornamento in servizio, che in particolare metta in condizione i docenti di attivare e gestire i cori scolastici e le attività di musica d’insieme, oltre che fornire nuove chiavi di lettura delle culture musicali del mondo. Per la formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria si ritene sostanzialmente valido l’impianto formativo dei Bienni di II livello a indirizzo didattico delle Scuole di didattica della musica dei Conservatori, mantenendo la differenziazione dei corsi in relazione alle classi di concorso A31/A32 e A77, e garantendo un percorso di tirocinio collegato organicamente ai Bienni stessi.

e) Nello specifico della scuola secondaria di I grado è necessario poi che a livello ministeriale vengano date indicazioni precise al fine di far sì che le varie Direzioni Scolastiche Regionali provvedano ad elaborare un piano di intervento per la diffusione omogena sul territorio dei corsi a indirizzo musicale, oggi particolarmente carenti in certe regioni. Ovviamente questo esige che anche per questi corsi si provveda con personale adeguatamente abilitato (classe di concorso A77) e immesso in ruolo, onde evitare la precarietà e la frammentarietà delle prestazioni.

f) Per quanto riguarda la scuola secondaria superiore è indispensabile che ‘Musica’ sia considerata disciplina autonoma e obbligatoria del curricolo per tutti gli ordini di scuola. Inoltre è urgente l’attivazione dei Licei musicali, omogeneamente diffusi sul territorio, così che possa essere garantita una formazione già orientata alle diverse professioni musicali. Anche per i Licei musicali occorre prevedere una specifica formazione iniziale dei docenti delle diverse discipline musicali, con l’attivazione di specifiche classi di concorso.

g) Infine va sostenuto e valorizzato, sul piano sia normativo che finanziario, il ruolo complementare e collaborativo, per il sostegno delle attività musicali curricolari ed extracurricolari, delle scuole di musica, delle associazioni musicali (in particolare corali e bandistiche), delle associazioni professionali e dei centri studi.

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